mercoledì 27 giugno 2007

Linux Foundation presenta Driver Development Kit

I problemi legati all'installazione di driver per stampanti in GNU/Linux potrebbero essere presto relegati al passato grazie ad una nuova iniziativa della Linux Foundation che, proprio in questi giorni, ha presentato un kit per lo sviluppo unificato di questo tipo di driver, con lo scopo di agevolare il lavoro dei produttori e garantire una migliore user experience.
Il Driver Development Kit ( DDK ) include tutti gli strumenti necessari alle aziende produttrici per creare un driver che sia installabile su tutte le distribuzioni LSB-compliant, senza la necessità di creare versioni modificate per ogni variante di GNU/Linux; Linux Foundation ha assicurato la presenza di LSB DDK nelle roadmap delle maggiori distribuzioni, che potranno avvantaggiarsi anche delle API web del progetto OpenPrinting per scaricare il driver più adatto nel caso questo non fosse disponibile in locale.

Fonte: OSSblog.it

lunedì 25 giugno 2007

Dell: niente Linux per le PMI

Dopo aver destato clamore per la scelta di Linux Ubuntu, Dell ha deciso di vendere alle PMI (Piccole Medie Imprese) i suoi PC "nudi", senza alcun sistema operativo pre-installato.
Ecco la nuova politica di Dell. Dopo aver stupito tutti per la scelta di un sistema operativo open source, la società di Michael Dell aggiunge una clausola non da poco: niente Linux per le PMI.
Le aziende che acquisteranno i nuovi PC di Dell si troveranno fra le mani esclusivamente l'hardware, senza alcun sistema operativo pre-installato dal produttore. La strategia sembra indirizzata a un netto abbattimento dei costi, sia per Dell che per i suoi clienti.
Questi ultimi potranno infatti avere computer a cifre che sfiorano i 250 dollari, avendo poi la libertà di installarvi il sistema operativo preferito. Dovessero scegliere proprio Linux Ubuntu, o una qualsiasi altra distribuzione open source gratuita, i costi non cambierebbero di un centesimo.
Nel caso in cui dovessero optare per un sistema a pagamento come Windows, saranno liberi di farlo. Dovranno pagare la licenza e potranno così godere del relativo supporto tecnico. Perché è proprio qui che Dell intende risparmiare. Benché sia ovviamente assicurato il supporto per l'hardware, Dell intende lavarsi le mani per quanto riguarda il software.
Ubuntu potrebbe creare qualche grattacapo agli utenti meno smaliziati, soprattutto per quanto riguarda l'installazione di nuove periferiche, e a Round Rock non vogliono essere tempestati da richieste d'aiuto. Questa eventualità sarà quindi del tutto eliminata nel caso delle PMI, ma anche per gli utenti consumer la politica di Dell prevede l'outsourcing del supporto.
Chi non è abbastanza esperto o non ha dimestichezza con il sistema operativo open source avrà diverse opzioni per chiedere aiuto: forum gestiti dalla community di Linux, siti web dedicati o un più tradizionale supporto tecnico a pagamento. A fornirlo non sarà però Dell ma Canonical, la società creatrice di Ubuntu che, in base al tipo di abbonamento, seguirà gli utenti nei primi 30 giorni dall'acquisto o per un anno intero.

Fonte: PMI.it

venerdì 22 giugno 2007

Il PC-Linux "venezuelano"

Come sappiamo Dell con molto coraggio (anche se scegliendo la distribuzione a mio avviso sbagliata :-P) ha intrapreso la strada per la produzione di computer che "montano" Linux sin dalla nascita.
Ora anche il Venezuela intraprende la stessa strada presentando ufficialmente la sua linea di PC con sistema operativo Linux. Le notizia è di quelle grosse visto che l'annuncio è stato dato dalle stesso presidente Hugo Chavez, che inoltre ha fornito anche informazioni su allestimenti, prezzi e obiettivi dell'iniziativa.
Inizialmente la linea sarà composta di quattro modelli, prodotti dalla società Bolivarian Computers, cioè tre modelli desktop, equipaggiati con processori Intel Pentium IV da 1.5 a 3GHz, e un solo notebook che però monterà una CPU Intel Core 2 Duo da 2GHz. Le caratteristiche tecniche quindi non sono per niente male, soprattutto considerando che i prezzi partiranno da circa 860 bolivar (298 euro circa) per il modello base, per arrivare ai 3mila bolivar (circa 1000 euro) per i modelli più accessoriati.
"Il prezzo di prodotti analoghi di altri marchi è di 930 dollari statunitensi, e il prezzo del nostro computer è di 690: circa il 40% in meno" ha spiegato il presidente Chavez: "Ma in aggiunta viene fornito con software open source e con tre anni di garanzia, contro il solo anno offerto dagli altri".
Quindi i PC Linux avanzano: la fabbrica che li produrrà è stata realizzata nella penisola di Paraguana, nel distretto di Falcon. Costata 17 miliardi di bolivar (circa 6 milioni di euro) dovrebbe essere in grado di produrre per quest'anno oltre 80mila unità, 100mila nel 2008 e 150mila tra PC e notebook/annui entro il 2009.
Le autorità non nascondono l'aspirazione di riuscire ad esportare le proprie macchine (e magari anche Linux) in tutti i paesi sudamericani. Ma mi sà che per vederli qua in Italia.....
Questo è l'ennesimo esempio di come il Linux, con i suoi vantaggi (e sono molti), attrae sempre più l'interesse delle persone. Specie se stiamo parlando di Fedora, che dovette ammetterlo...... graficamente non ha pari...... e non solo graficamente.

venerdì 15 giugno 2007

Pacchetti RPM installati

Vi siete mai chiesti quanti pacchetti sono caricati nel vostro sistema? Come domanda può essere stupida, ma la risposta riserva molte sorprese.
Sulla mia FC6, per esempio, non c'è caricato niente di speciale, se escudiamo Beryl, Compiz e qualche software aggiunto dopo l'installazione. Quando però ho eseguito il comando che permette di mostrare i pacchetti installati mi sono reso conto che non era tutto ovvio.
Inviando il risultato della console in un file, ho ottenuto che nella mia distribuzione sono installati ben 1133 pacchetti RPM di varia natura ed utilità.
Se anche voi volete fare questo esperimento portatevi nella vostra home (ci siete quando prima del cursore è presente l'intestazione '[login@localhost ~] dove login è il nome del vostro utente)

sudo yum list installed > ./pacchetti.txt

il risultato sarà presente nella vostra home all'interno del file 'pacchetti.txt' leggibile da console con il comando

less ./pacchetti.txt

Se non vi viene riconosciuto il comando sudo significa che non è mai stato configurato. Per farlo conviene riferirsi al post dedicato QUI.

mercoledì 13 giugno 2007

Il pc a 190 dollari di Asus basato su Linux

Durante il Computex Asus ha annunciato la nascita di un nuovo portatile, chiamato EEE PC, dalle caratterististiche e dal prezzo decisamente interessanti.
Il piccolo computer è dotato di uno schermo da 7" (è piccolo ma cosa si può chiedere di più a questo prezzo??), il peso è di circa 890 grammi e le dimensioni sono 225x165x21-25 mm.
I microprocessori che saranno utilizzati si pensa siano basati su Tolopai, cioè un processore Pentium M SoC (system-on-chip) della Intel. La frequenza del clock varierebbe tra i 600 e i 1200 MHz.
La RAM non scarseggia, visto che si ipotizzano 512 MB DDR2-400.
Altre caratteristiche hardware sono:
- GPU, cioè una Grafic Processing Unit;
- memoria esterna con storage controller;
- USB;
- Ethernet 10/100;
- modem 56 kb/s;
- WiFi 802.11 b/g;
- uscite audio;
Eventualmente come optional è disponibile una webcam da 3 MegaPixel e gli altoparlanti.
La capacità della batteria è di 5200 mAh, con un'autonomia di circa 3 ore.
Come dotazione software, oltre che ad una distribuzione Linux (non ancora precisata), sarà presente Firefox e una suite per ufficio. Eventualmente è possibile installare Windows XP, ma il prezzo salirebbe a 300 dollari.
Non male per 190 dollari, che tradotti in sono circa 143 euro, no?? Chissà se in Italia avrà lo stesso prezzo?!?!?
Ecco un'altra immagine che può darvi un'idea di quanto bello sia (parere personale!) questo gioiellino



Le informazioni utili per la stesura di questo post sono state reperite presso TuxJournal.net.
Per ulteriori informazioni in merito, e per vedere un altro paio di immagini, ci si può recare QUI. Volendo invece assistere ad una "interessante" presentazione in flash (è un pò lunga da caricare, e decisamente, scusate il termine, un pò pallosa, sarà colpa dell'odiosa musichetta) che vi permetterà più che altro di rendervi conto delle reali dimensioni dell'oggettino in causa. L'indirizzo è QUESTO.

martedì 12 giugno 2007

Conoscere le caratteristiche tecniche del PC da console

Vi siete mai chiesti come è possibile conoscere le caratteristiche tecniche del vostro PC direttamente da console? Se si, seguite questa piccola guida.
Ricordo che il comando 'cat' serve solo per visualizzare, e non modificare, il contenuto di un file.

Per sapere, ed è sempre utile, la versione del kernel che stiamo utilizzando potete utilizzare il comando
cat /proc/version

Per conoscere le informazioni sul vostro microprocessore
cat /proc/cpuinfo

Per sapere il quantitativo di memoria RAM e i dettagli sul suo utilizzo da parte del sistema
cat /proc/meminfo

Se vi interessa sapere qual'è la vostra scheda audio
/sbin/lspci | grep -i audio

oppure la scheda video
/sbin/lspci | grep -i vga

o la scheda di rete
/sbin/lspci | grep -i eth

Infine, ma questo è per intenditori, potete conoscere i dettagli tecnici dei vostri dischi rigidi IDE semplicemente entrando nella cartella /proc/ide dove troverete una cartella (o due nel caso abbiate più dischi) con nome ide0 (quella sempre presente) e ide1 (quella corrispondente ad un eventuale secondo disco).
Entrando nelle cartella troverete diversi file e cartelle. Le cartelle corrispondono alle partizioni presenti nel disco rigido selezionato, mentre i file corrispondono a delle caratteristiche generali. Ad esempio scrivendo
cat ./channel
avrete il canale della porta dove è collegato il disco.
Entrando nelle cartelle delle partizioni potete ottenere informazioni più raffinate, come ad esempio la geometria della partizione (cat ./geometry) e la capacità (cat ./capacity).

Ricordatevi di NON MODIFICARE in alcun modo questi file. Ogni istruzione è stata verificata su Fedora Core 6, ma è compatibile con Fedora 7.

lunedì 11 giugno 2007

Repository Fedora 7

Installata Fedora 7 è il tempo di aggiungere un pò di repository alla dotazione standard. Per ogni repository che ora installeremo è necessario entrare nella console, impostarsi come amministratore ('su' + invio + password) e seguire alla lettera quanto scritto. Ricordatevi che non deve essere sbagliata neppure una letterina, quindi andateci di copia-incolla. E' più semplice di quato possa sembrare, non allarmatevi!!
Dopo ogni chiamata dell'editor gedit (cioè dovete incollare nella console quanto scritto in grassetto e premere INVIO), dovete copiare all'interno dello spazio bianco quanto riportato in corsivo, e poi premere SALVA. USATE IL COPIA-INCOLLA!!!
Cominciamo:

gedit /etc/yum.repos.d/livna.repo

[livna]
name=Livna for Fedora Core $releasever - $basearch - Base
baseurl= http://rpm.livna.org/fedora/$releasever/$basearch/
enabled=0
gpgcheck=1
gpgkey=file:///etc/pki/rpm-gpg/RPM-GPG-KEY-livna

gedit /etc/pki/rpm-gpg/RPM-GPG-KEY-livna

-----BEGIN PGP PUBLIC KEY BLOCK-----

Version: GnuPG v1.2.3 (GNU/Linux)

mQGiBD9uKNURBAD9LSuQNt6yzZ4Zvs1eRit7qnEXxptel30kSX5pFT4+e3NwLAr6
Krlw8Ieo7w4o+kaHL1likVLCAZzBnz9X6l5C2LtUcKX772ieRZUnLd93wWRQiRYj
u8QRD5CFS7sgT0xG6KZV1GJ13BjqBb3VRHJXw2lQn9JrQkhzuRF+YItW+wCgpFKN
VMWJQXjSy87RLOELulEA7YEEAOCvbVSB/yfm2VByB9yb3S2OOEDyeQpx75xzW1tK
5paC6qmu6ptCN7MvBOlIPqJtJzk9dxcJIQrOeCkmm4rUhuNIujr+1h+vOwtm158K
IahJMGirDJjXxAKJdAU/OCo6z54TLR9WkiNieZhcMvHNeVwgcmSv5o0lBwzYnsvN
U9JIBACaXi6fQ3yFeoUhCXYQUku9SDKgEnjbNWRn+7LPAVRYIHLTrs8nhZm7eKBA
oUPtam96zhEU8LWkgP9OzgJrFeScaBsuoOStsFHBUALs9y6n274e7ITXOtd/bRZU
2fCV3Jo0MR6Y27tDRMqhEHNfkqFn7aOdQcTTPoDP0Z5pkVVsjbQiTGl2bmEub3Jn
IHJwbXMgPHJwbS1rZXlAbGl2bmEub3JnPohbBBMRAgAbBQI/bijVBgsJCAcDAgMV
AgMDFgIBAh4BAheAAAoJEHEpVEGhCbHsytIAn1FrK/66lNuHSe9DalzCT5aHSBhM
AKCcDE77KF+b7/uyeujjY0dBOdODJYhGBBARAgAGBQI/bimuAAoJEFv/iQKOJ5Ah
Kf4AoIFEBNeQLA3SJhawlZMVFOM4X2o0AJ9Q1x/2iJjmW65A4Wfy5U63fp58q7kB
DQQ/bijWEAQArpxAXvjCHNQxiKPHagpx/OgDBRvN/eseZzHz3N+c8iglwTSkNjcV
LiH2Bdz7+RxdRVvgjq4PUgs1+mNnY5H8Gptb0brvvW6BQHKNSE8y/rwYil3jzW6l
HruhOuYr4uiGUNbOBsJYCFpccDi2w0Z72NtPgLcUrBtNiiybHs6HPh8AAwUEAJt/
dwOOUbfDF0EodRmDJs9Brkq2TBoT/9ylxGTVH+j+1tkDOs5ByX/MoGhYyBnTbN0/
lgGq85nQgFq23hvHDZDAUfZDIArMOjYJIwP2dS7E+UTsSNgnv0/lCJ6qfgo76Rn0
fWkGyRpUKjrdvfRkCNpQu5RWxQ5ZC/hRwBrI/5guiEYEGBECAAYFAj9uKNYACgkQ
cSlUQaEJsewfJwCfWjWmrNyMVtz2MRUIqgM93sXHuUUAn2l9FUDpSPnLII1G25Sm
abfgX6Wq
=7Wqv
-----END PGP PUBLIC KEY BLOCK-----

gedit /etc/yum.repos.d/freshrpms.repo

[freshrpms]
name=Fedora Core $releasever - $basearch - Freshrpms
baseurl=http://ayo.freshrpms.net/fedora/linux/$releasever/$basearch/freshrpms/
enabled=1
gpgkey=http://freshrpms.net/RPM-GPG-KEY-freshrpms
gpgcheck=1

gedit /etc/yum.repos.d/dries.repo

[dries]
name=Extra Fedora rpms dries - $releasever - $basearch
baseurl=http://ftp.belnet.be/packages/dries.ulyssis.org/fedora/fc$releasever/$basearch/RPMS.dries/
gpgkey=http://dries.ulyssis.org/rpm/RPM-GPG-KEY.dries.txt
gpgcheck=1
enabled=1

gedit /etc/yum.repos.d/atrpms.repo

[atrpms]
name=Fedora Core $releasever - $basearch - ATrpms
baseurl=http://dl.atrpms.net/f$releasever-$basearch/atrpms/stable
gpgcheck=1
gpgkey=http://atrpms.net/RPM-GPG-KEY.atrpms
enabled=1

gedit /etc/yum.repos.d/kde.repo

[kde]
name=kde
mirrorlist=http://apt.kde-redhat.org/apt/kde-redhat/fedora/mirrors-stable
gpgkey=http://apt.kde-redhat.org/apt/kde-redhat/kde-redhat.RPM-GPG-KEY
enabled=0

[kde-all]
name=kde-all
mirrorlist=http://apt.kde-redhat.org/apt/kde-redhat/all/stable/mirrors
gpgkey=http://apt.kde-redhat.org/apt/kde-redhat/kde-redhat.RPM-GPG-KEY
enabled=0

gedit /etc/yum.repos.d/macromedia.repo

[macromedia]
name=Macromedia for i386 Linux
baseurl=http://macromedia.rediris.es/rpm/
enabled=0
gpgcheck=1
gpgkey=http://macromedia.mplug.org/FEDORA-GPG-KEY

MacBook da fuoco e fiamme!!

Dal titolo sembra un comlpimentone per le performance tecniche dei portatili della "mela mordicchiata". Effettivamente le dotazioni tecniche di cui sono dotati, soprattutto i nuovissimi processori Intel Dual Core 2 da 2.16 GHz, li piazzano tra i migliori, ma........ l'inghippo è sempre in agguato. Il problema è che non stiamo parlando di qualche diffettuccio come potrebbe essere la tastiera che si inceppa o lo schermo con qualche pixel bruciato, ma delle famigerate batterie agli ioni di litio.
Circa un anno fà già Dell, e in parte anche la stessa Apple, erano incorse in una campagna di richiamo per difetti riguardanti le suddette batterie. Il problema consisteva in una "fusione" della batteria che si surriscaldava durante il funzionamento. Alla Dell era andata molto male, visto che a causa di un suo portatile aveva preso fuoco una casa, ma ora la Apple non è da meno.
Tutto comincia nel Giugno 2006 quando un utente di MacTalk Forum, il forum australiano dedicato alla Apple, diventa proprietario di un MacBook. Pochi mesi dopo l'acquisto, circa fine 2006, se lo vede letteralmente divorato dalle fiamme. Secondo quanto riferito dallo stesso utente, la sua battera non era compresa nella capagna di richiamo effettuata da Apple.
Questa in breve la storia.

" 3.00 del mattino. Matty stà dormendo nella sua stanza, quando ad un tratto sente un sibilo simile a quello del vapore attraverso una valvola. Il cane comincia ad abbaiare e scatta l'allarme anti incendio. In un angolo, dal suo MacBook lasciato a caricare durante la notte, si alzano le fiamme!!!"

In realtà nelle settimane precedenti il computer aveva dato qualche segnale del malfunzionamento, ma il proprietario è stato costretto, per motivi di lavoro, a rimandare la visitina che aveva già pensato di fare presso la rete di assistenza.
Questa è una traduzione di quanto detto dal protagonista in QUESTA PAGINA:

"Ho notato durante le tre settimane precedenti l'esplosione che la durata della batteria si era ridotta notevolmente. Nell'ultimo periodo, infatti, l'autonomia del mio MacBook si era assestata intorno ad un'ora o al massimo un'ora e mezza di durata, rispetto alle tre ore registrate, con un funzionamento normale, pochi giorni dopo l'acquisto", ha dichiarato Matty, che poi continua aggiungendo "Inoltre ho notato, almeno un paio di volte, che l'icona della batteria mostrava una X, avvisandomi di un basso livello della carica, che semplicemente riavviando tornava normale. Avevo anche osservato, soprattutto negli ultimi giorni, un livello di carica della batteria che oscillava tra il 99% e il 100%, nonostante avessi provveduto ad un ciclo completo di ricarica della batteria."
"Puzza di plastica bruciata. La batteria si è gonfiata e ha deformato il comparto di alloggiamento. Il Macbook è fuso nella sua parte inferiore, ed in alcuni tratti risulta addirittura carbonizzato. La barra spaziatrice è fusa, sciolta. Lo schermo è stato danneggiato poco, ma le immagini si commentano da sole."

Per chi volesse vedere delle immagini del "disastro" può dare un occhio a queste: Foto 1, Foto 2, Foto 3, Foto 4.
Per chi invece fosse interessato a cosa sapere cosa accade quando esplode la batteria di un portatile può vedere il video di un esperimento condotto in laboratorio. La batteria viene messa sotto stress come avverrebbe in caso di surriscaldamento. Preparatevi al colpo e cliccate QUI. (V.M. 18 anni).

venerdì 8 giugno 2007

Configurare Sudo su Fedora

Molti si lamentano del fatto che Fedora, in classico stile RedHat, richieda ancora, per le operazioni di amministrazione e configurazione, l'accesso come utente root, mentre per esempio su Debian (leggere Ubuntu) è presente il comando 'sudo' da anteporre al comando che si vuole eseguire come utente root (amminstratore).
In realtà sudo, essendo un piccolo programma, può essere utilizzato anche su Fedora, ma è necessaria una configurazione iniziale. Niente di complesso, anzi, è praticamente un linea di codice da eseguire da console!!!
Per prima cosa avviate la console e passate come amministratore con il comando 'su'. Vi verrà chiesta la password dell'amministratore.
Ora dovete decidere a quale utente permettere l'utilizzo del comando 'sudo'. Inoltre dovete scegliere se all'uso di 'sudo' sia associato l'inserimento della password dell'utente o meno. Passiamo ad un esempio per capire meglio.
Nel caso si voglia permettere ad un utente di utilizzare 'sudo', ma obbligandolo ad inserire la sua password (quella di utente, non di root), si utilizza il comando

echo 'loginname ALL=(ALL) ALL' >> /etc/sudoers

dove loginname è il nome di login dell'utente specifico.
Nel caso invece in cui si preferisca che l'utente possa usare 'sudo', ma senza inserire alcuna password, potete usare il seguente comando

echo 'loginname ALL=(ALL) NOPASSWD:ALL' >> /etc/sudoers

dove come nel caso precedente loginname indica l'utente.
Ovviamente inutile dire che il secondo caso conviene solo se il computer è per un uso personale!!!

Roadmap Fedora 8

Appena rilasciata la versione finale di Fedora 7, e già è stata pianificata la roadmap di Fedora 8. Ovviamente le date sono tutte provvisorie, ma in teoria l'uscita dovrebbe essere prevista per il 31 ottobre 2007.
Questa la tabella:
  • 20 July 2007 - F8 Test1 development freeze
  • 1 August 2007 - F8 Test1 release
  • 20 August 2007 - F8 FEATURE freeze, F8 string freeze, F8 Test2 development freeze
  • 29 August 2007 - F8 Test2 Release
  • 17 September 2007 - F8 translation freeze, F8 Test3 development freeze
  • 26 September 2007 - F8 Test3 Release, Continual freeze. Only critical bugs fixed
  • 17 October 2007 - Final devel freeze
  • 31 October 2007 - F8 General Availability
Per maggiori informazioni è possibile rivolgersi QUI nella sezione Releases/Schedule del wiki ufficiale del progetto Fedora.

mercoledì 6 giugno 2007

Le distro sono donne??

Vabbè, questo è il secondo post dedicato all'argomento e penso anche l'ultimo. Se continuo a seguire questa via il blog cambia decisamente di argomento.
Siccome in questo periodo non ho tempo di installare Fedora 7, e in più pensavo di fare qualcosa molto in grande, per colmare il vuoto richiamo l'argomento trattato in precedenza.
Nessuna foto stavolta, ma solo una descrizione. Fate voi su quanto ricalchi la realtà, anche se secondo me "mediocre" è l'aggettivo più errato che si possa attribuire a Moonshine.
Comunque QUI potete trovare questo ennesimo tentativo di attribuire le distribuzioni Linux al gentil sesso.
Come al solito richiamo la descrizione di Fedora:

Fedora: Laura, la ragazza della porta accanto

E' un tipo abbastanza normale, e lo sa, ma ci tiene a sembrare speciale. Come bellezza non è niente di eccezionale, ma si trucca bene. In apparenza è bionda ma molti la ricordano qualche anno fa al liceo, quando era bruna, non molto alta e anche un po' grassottella. Ma da allora si è sottoposta ad una dieta ferrea, si è tinta i capelli e porta i tacchi alti.

E' assolutamente una maniaca del look. Qualche anno fa ha scelto il suo look, una variante del casual tendente al serio-ma-non-troppo, e si attiene rigorosamente a quello. Qualche che sia l'occasione (laurea di amici, matrimonio o perfino funerale di qualche nonno della comitiva) si veste sempre e comuque allo stesso modo.

Al primo impatto ti sembra bella e simpatica, ed è molto facile cominciare a parlare con lei. Dopo un po' ti rendi conto che è assolutamente convenzionale e anche abbastanza conformista, e che ci tiene moltissimo a piacere a quanti più possibile, indistintamente. Per questo motivo non si crea troppi problemi a essere anche un po' mediocre.

Comunque riesce ad avere successo in gruppo, e tutto sommato piace a molti ragazzi proprio per questi motivo. La sua comitiva è sempre la più grande e lei è abile in qualche modo a influenzarla. La sorella maggiore ha subodorato l'affare e ha aperto un pub. E lei, senza farsi troppo scrupoli, riesce sempre a portare la comitiva al pub di sua sorella, anzi ha fatto in modo che sia diventato un punto d'incontro. Per questo motivo, sta facendo fare affari d'oro alla sua famiglia.

lunedì 4 giugno 2007

Dotazioni Fedora 7

In un commento qualcuno mi aveva chiesto quale versione del kernel "monta" la nuova Fedora 7. Scusate della risposta in ritardo.
La dotazione attuale comprende:
  • Gnome 2.18
  • KDE 3.5.6
  • kernel 2.6.21 con supporto alla virtualizzazione KVM (Kernel Virtual Machine)
  • Xorg 7.2
Non male no??

Distribuzioni come donne??

C'e' chi ha trovato il modo di associare ad ogni distribuzione Linux una tipologia di donna, descrivendone attentamente le caratteristiche. Non staro' a ripeterle tutte (anche perche' occuperebbe troppo spazio e l'argomento esulerebbe dagli scopi del sito) ma credo che la descrizione di Fedora meriti una piccola menzione. Sottolineo che quanto riportato di seguito e' un semplice copia-incolla del sito originale che potete raggiungere cliccando QUI.

Fedora

fedora

Sembra una modella, magra alta e snella, vestita sempre Dolce&Gabbana, abiti fatti su misura in tonalità di azzurro, quando la incontrate per strada dovete guardarla, dovete seguirla con lo sguardo finché sculettando non sparisce all’orizzonte. Ma non vi lascia soli, la sua immagine continua ad apparirvi avanti agli occhi, la vostra mente non riesce a pensare ad altro e se avete la fortuna di conoscerla, parlandoci vi accorgerete che la sua passione più grande è la moda, penserete quasi che sia superficiale, una delle tante donne belle&cretine, ma sta a voi tirarle fuori il suo lato migliore ed allora capirete che Fedora non è solo apparenza ma anche sostanza. Ah … dimenticavo a letto vi farà impazzire!

sabato 2 giugno 2007

Fedora RescueCD

A differenza di quando accade con Windows, dove i cosiddetti "dischi di ripristino" avviano un'interfaccia grafica che cerca di correggere i casini fatti per bloccare il sistema (ma serve veramente fare casini??? mah!), nel caso di Fedora il rescueCD (che significa letteralmente "disco di salvataggio") non avvia simpatiche interfacce grafiche che fanno tutto da sole......sempre se poi effettivamente fanno qualcosa!!
Con un avvio da rescueCD vi viene semplicemente fornita una console con la quale, se sapete un pò dove mettere le mani (quindi non vi consiglio di usarlo se non ci sapete fare un pò) mettere apposto le magagne.
Essenzialmente il rescueCD è necessario quando sussistono problemi gravi all'avvio, cioè che riguardino il boot-loader (Grub).
In sostanza un consiglio: non mettete le mani dove non sapete, fate le cose solo se siete sicuri di quello che state facendo, e vi assicuro che il rescueCD rimarrà per sempre nel vostro raccoglitore dei CD in una bella bustina.

venerdì 1 giugno 2007

Fedora 7: cosa ne pensano gli utenti di Ubuntu?

Sul sito ufficiale italiano di Ubuntu, cioè ubuntu-it.org, per la precisione nella sezione forum, è stata aperta una piccola discussione riguardante il rilascio di Fedora 7 (il link è questo).
Molti pareri su Moonshine sono positivi, specie a riguardo della bellezza grafica e della facilità con cui è possibile installare particolari programmi (ad esempio Compiz) che su Ubuntu richiedono qualche sforzo in più.
Viene però sollevato il problema della velocità, visto che, a sentire quelli che hanno provato entrambe, Ubuntu (o più in generale Debian) è superiore rispetto a Fedora. Quindi alcuni utenti non sarebbero disposti a passare a Fedora a causa della velocità limitata dei loro computer (io ho un Athlon 2000 e non mi sembra che FC6 vada a scatti!!!).
Tirando le somme si potrebbe dire che è una bella sfida ad armi pari, destinata a concludersi con un bel pareggio!
Quindi niente vincitori nè vinti. E poi che senso ha odiarsi per un nome?? Sempre Linux è!!!

Installazione Fedora 7 da liveCD

Come per la versione 6 anche nell'ultima è possibile scaricare il liveCD con il quale è possibile provare Fedora 7 senza installare nulla.
Se poi la prova vi ha soddisfatto tanto da volerla installare potete usare sempre il liveCD con una procedura semplicissima, infatti anche in questa versione Anaconda (l'installer di Fedora) supporta questo tipo di installazione.
Il metodo più semplice e diretto è quello di cliccare sull'icona chiamata Install to Hard Drive ed il gioco è fatto.
Se per caso quest'icona non dovesse essere presente sul desktop della vostra distribuzione live, è possibile rimediare al problema andando su console e digitando il seguente comando

/usr/bin/liveinst

e come nel caso precedente partirà automaticamente l'interfaccia grafica.
L'installazione da liveCD è pienamente analoga a quella da DVD, quindi non vengono fatte "cose strane" sul vostro disco.
L'unico neo del liveCD è che ovviamente, per problemi di spazio, molti pacchetti contenuti nella versione DVD non sono presenti. Comunque quelli che ci sono bastano ed avanzano per renderla estremamente funzionale, sfruttabile ed efficente....oltre che bella!!!
Di contro però c'è il vantaggio che il live CD sono 700 Mb circa, e per chi ha una connessione lentanta, o ha poca pazzienza, quei 2 giga e 100 Mb in meno fanno molto comodo.
Fedora è inoltre avviabile ed installabile da immagine su USB (una sorta di liveCD su supporto USB), ma per fare ciò bisogna comunque avere il liveCD. Ovviamente il vostro BIOS deve supportare l'avvio da disco esterno. Se avete questa fortuna basta far partire il computer con il liveCD e collegare la chiavetta/disco esterno. Ricordatevi di non montare il supporto estraibile.
Una volta che il sistema si è avviato andate su console e digitate

/usr/bin/livecd-iso-to-stick (spazio) /path/to/live.iso (spazio) /dev/sb1

dove al posto di /dev/sb1 dovete inserire la vostra partizione dell'unità esterna.
Questa procedura non è distruttiva per i dati contenuti nel supporto estraibile, e quindi tutti i dati che erano contenuti verranno preservati.